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Atleti da brivido raccolta ..quando l'Atletica Italiana dominava nel mondo. Questa raccolta vuole essere un'omaggio a tanti Atleti che in passato ci hanno fatto sognare conquistando grandi traguardi nel mondo. Guardando questi video ancora ci fanno tanto emozionare.

Stefano Baldini - Maratona - Atene 2004

Salvatore Antibo vince i 10000 a Spalato 90

Salvatore  Antibo nel più  spettacolare 10000 della storia Oslo 91

Salvatore Antibo vince i 5000 a Spalato 90

Toto Antibo Drammatica finale dei 10000 a Tokyo 91

Gelindo Bordin vince a Boston 90

Gelindo Bordin vince a Seul 88

Salvatore Antibo (Altofonte, 7 febbraio 1962). E' un ex atleta italiano dei 5.000 e dei 10.000 metri.

Sino alla fine della scuola media ha praticato il calcio, dopodiché a 17 anni ha conosciuto Gaspare Polizzi che lo ha indirizzato al fondo. Ottenne risultati eccellenti già da junior, arrivando alla medaglia d'argento nei 5.000 m ai Campionati europei juniores del 1981 e all'ingresso nella categoria seniores ha raggiunto subito livelli eccellenti, fino al raggiungimento delle vette massime: i Giochi olimpici e i Campionati del mondo. Infatti nel periodo 1989-90 è stato tra i i migliori fondisti del mondo, ultimo europeo prima che gli africani prendessero definitivamente il dominio nella categoria.

Alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 giunse quarto nei 10.000 metri dopo essere stato per un breve lasso di tempo medaglia di bronzo: venne infatti data, ma successivamente rimossa, una squalifica al marocchino Khalid Skah, vincitore della prova, il quale si era accordato con un suo connazionale mentre lo doppiava affinché quest'ultimo ostacolasse il corridore keniota Richard Chelimo, con cui si stava giocando la vittoria.

Lo ha costretto al ritiro una grave forma di epilessia che già lo aveva colpito da giovanissimo, e che si manifestò nuovamente proprio nel corso della finale dei Campionati mondiali di Tokyo nel 1991.

Nel suo palmarès, da sottolineare la medaglia d'argento ai giochi del 1988 nei 10000 metri, il terzo posto agli Europei del 1986 nei 10.000 metri, la medaglia d'oro agli Europei del 1990 nei 5.000 metri e nei 10.000, la Coppa del Mondo del 1989 nei 10.000, un terzo posto nei 5.000 metri alla Coppa Europa del 1987, un secondo posto dei 10.000 metri nello stessa competizione, un primo posto nei 5.000 due anni più tardi e infine la Coppa Europa del 1991, sempre nei 5.000 metri.

Curiosamente non ha mai vinto un titolo italiano.

Salvatore Antibo, un grande uomo più veloce del piccolo male.

di Tommaso Rossi

Ci sono storie che nessuno ricorda. Storie di sport e di vita che non parlano di miliardi, spot, macchine veloci e mogli veline. Ci sono storie che danno brividi anche a distanza di anni, che insegnano e danno forza anche nei momenti più bui che tutti attraversiamo nella vita.

Quella di Salvatore “Totò” Antibo è una di queste storie.

Totò da Altofonte, in provincia di Palermo, alla conquista dell’Europa e dell’Olimpo a cinque cerchi del mezzofondo. Due volte campione europeo nei 5mila e 10mila metri nel 1990, vice campione Olimpico sui 10mila a Seoul 1988.

Il piccolo uomo bianco nelle categoria dove nell’atletica spadroneggiano etiopi e kenioti, il mezzofondo. Mai un europeo era arrivato così in alto.

Ma Salvatore detto Totò era sempre rimasto quel piccolo uomo venuto da Altofonte che solo correndo sembrava diventare grande. Grandissimo.

Poi la malattia, scoperta in diretta durante il Mondiale di Atletica di Tokyo del 1991. Parte tra i favoriti, Totò, a gara condotta nelle posizioni di testa, poi un ondeggiamento, un altro, Totò sbanda, rallenta, gli occhi sembrano spenti, assenti. Totò perde posizioni, è ultimo, non è lui. Sta male, nessuno se ne accorge durante la diretta. Arriva ultimo, ma arriva il piccolo grande uomo siciliano.

Epilessia: il “piccolo male”, il grande uomo sembra vinto, sconfitto. Il ritiro. E poi il ritorno, Antibo è più grande di quel piccolo maledetto male. Tornò a gareggiare l’anno dopo ottenendo uno straordinario ed emozionante quarto posto alle Olimpiadi di Barcellona 1992 e mostrando al mondo intero come si può sconfiggere la malattia.

Poi il ritiro definitivo.

«Ho battuto gli etiopi. Ho battuto gli africani. E dovrei smettere di correre per colpa di un piccolo male? Mai, non smetterò mai», giurava Salvatore Antibo,nel 2009 in una intervista al Corriere della Sera.

La malattia si era già manifestata da anni, ma andava avanti, Totò, con il suo sogno olimpico e il suo cuore grande. Soffre maledettamente nel ricordare quel giorno il grande Totò:, ancora a distanza di oltre vent’anni.Ma lo fa. «Per tutti quei bambini che vivono chiusi in casa. I genitori si vergognano o hanno paura delle convulsioni. E invece no, supplico le famiglie, lasciateli uscire, liberateli. Devono fare come me. Eccomi, sono Antibo, ho l’epilessia, l’epilessia canaglia, e non mi nascondo. Ogni domenica vado in chiesa. Sono affezionato al Signore. Non prego per me. Prego per loro». Tre volte a settimana Totò ancora corre, 40 minuti, per le vie del suo paese.

Salvatore Antibo è costretto a curarsi con 1.200 grammi di farmaci al giorno, per frenare le crisi. E sopravvive grazie al vitalizio della “legge Onesti” e all’amore della famiglia e dei tanti sportivi che ancora, a distanza di anni, abbracciano con un ideale, fortissimo applauso quel piccolo grande uomo che aveva saputo battere gli etiopi e ha saputo battarsi con coraggio contro un male subdolo, chiamato “piccolo” ma davvero tanto tenace e crudele.

FRANCA FIACCONI REGINA DI NEW YORK

Pietro Mennea Campionati Italiani, Torino 26 Giu 1980, 200mt Uomini

Pietro Mennea:

 Olimpiadi di Seul

sett /ott 19988

 Pietro Mennea

Album:

Gianni Poli

Winner Maratona New York 1986 - 2-11-1986

Orlando Pizzolato

Vittoria di  New York City Marathon 1984

Gennaro di Napoli

MEETING DI HELSINKI 1989 VINCE I 1500

Giacomo Leone

vincitore nel 1996 della Maratona di New York in 2:09:54.

MEETING DI STOCCOLMA 1987 10 000 PANETTA CON RECORD ITALIANO

Dall sito di Stefano Baldini

Sono Stefano Baldini, maratoneta e mezzofondista italiano, Campione Olimpico di maratona ad Atene 2004, oggi Runner e Coach.

 

Una vita di corsa, prima come atleta, oggi come uomo di sport che si occupa di running e atletica leggera, con la stessa passione e divertimento di sempre. Tra i miei successi sportivi spicca la vittoria nella maratona alle Olimpiadi di Atene del 29 agosto 2004, accompagnata da un titolo mondiale di mezza maratona a Palma de Maiorca nel 1996, a due bronzi mondiali in maratona a Edmonton 2001 e Parigi 2003, oltre a due medaglie d'oro ai Campionati Europei a Budapest 1998 e Goteborg 2006. Sono il primatista italiano di maratona con 2h07'22", ottenuto alla Maratona di Londra il 23 aprile 2006. In queste pagine web troverete news, consigli e tante informazioni sul mondo del running e dello sport. Buona navigazione.

Il sito

ATLETICA MONDIALI ROMA 1987 PANETTA

3 000 SIEPI

Panetta rialza Lambruschini

Alessandro Lambruschini vince nei 3000 siepi, Helsinki nel 1994.

Palmaress

Antibo Mei Cova 10000 m. Europei 1986

Alberto Cova

Le grandi vittorie

 Atene 82 - Helsinki 83 - Los Angel 84